
In un mondo che ci vuole ordinari, tu sii straordinario
Più volte nel corso della mia vita mi sono sentita ordinaria, scontata, poco creativa e insipida. In realtà non me ne sono mai resa conto fino a quando, quasi per magia, qualcosa mi ha aperto gli occhi e sono riuscita a guardare me stessa e il mondo con occhi diversi. Viviamo in una società che ci vuole tutti uguali, come se fossimo dei burattini e il mondo fosse solamente un luogo dove abitare, non dove vivere davvero. Fin da piccoli ci insegnano che è buona prassi studiare, andare bene a scuola, diplomarsi, laurearsi, trovare un buon lavoro, trovare un compagno/a, sposarci, avere dei figli, lavorare una vita intera e andare in pensione. Quasi come se fosse una routine, un percorso ben studiato da altri, funzionante e che quindi deve essere ripetuto ad oltranza. Come se non esistesse un altro modo per essere felici nella vita. Perché questo è quello che fanno tutti e quindi significa che è giusto così. Lo ammetto, sono entrata anche io a far parte di questo circolo. Mi sono laureata e sono anche stata contenta di aver raggiunto questo obiettivo. Ho iniziato a lavorare, ma poi la mia testa si è messa in moto, i dubbi hanno iniziato a farsi sempre più presenti in me… Come mai devo seguire un percorso che mi è stato imposto dalla società in cui vivo? E’ veramente giusto vivere una vita intera lavorando senza seguire i propri sogni? Sto usando il tempo a mia disposizione nel modo migliore possibile? Sto vivendo la vita che voglio realmente? Mi sto adattando ad una situazione che in realtà non sento totalmente mia? I dubbi piano piano si sono trasformati in certezze e in una consapevolezza che mai avrei pensato di provare nelle mia esistenza. Mi sono resa conto che sono entrata in quella famigerata routine senza neanche rendermene conto. Mi ha risucchiata nel suo intenso vortice e mi quasi fatto credere che fosse giusto così, che la vita dovesse essere vissuta come mi hanno sempre insegnato. Qualcosa mi ha fatto aprire gli occhi, forse il fatto che sono una sognatrice, una che non si arrende e va a prendersi ciò che vuole, una che piuttosto ci sbatte la testa, una che non avrei mai pensato di poter essere. Ero una persona spaventata dalla vita, non facevo mai un passo sbagliato, stando sempre attenta a non deludere nessuno e a fare tutto secondo i piani. Fino a quando ho capito che stavo deludendo me stessa. Stavo diventando esattamente il tipo di persona che non volevo essere. E allora ho capito che forse nella vita bisogna puntare ad essere straordinari, a saperci distinguere dagli altri, non ad amalgamarci. La bellezza di essere umani sta in questo, ovvero che siamo tutti diversi, sia fisicamente sia caratterialmente. Non esiste un comportamento standard, non esiste una strada prestabilita. Non dobbiamo “copiare” gli altri, non dobbiamo fare le stesse cosa che fanno tutti solo perché siamo abituati così e ci è stato insegnato. Dobbiamo saperci differenziare, non per gli altri ma per noi stessi. Cercare di svincolarci dalle logiche comuni e trovare le nostre logiche, le nostre regole, il nostro modo di essere e di vivere. Solo così potremmo imparare a conoscerci davvero, a dialogare con noi stessi e a trovare la nostra personale felicità. Non quella degli altri, semplicemente la nostra. Dobbiamo puntare ad uscire dalla nostra bolla sicura che ci protegge quando ne abbiamo bisogno ma che ci vincola terribilmente. Uscire dai proprio schemi fa paura, ci sembra di essere nudi, troppo suscettibili, insicuri ed esposti ai pericoli. Ma ci fa anche sentire vivi, padroni della nostra vita, al timone della nostro viaggio. E’ nostro dovere correre questo rischio, per una volta andare contro le logiche sensate e prendere una decisione con la propria testa, non con quella degli altri. In un mondo che ci vuole tutti uguali, impariamo ad essere straordinari cercando il nostro senso di felicità e facendo ciò che realmente sentiamo nostro. Prendiamo un bel respiro e andiamo a prenderci la vita che desideriamo.

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Il più grande limite siamo noi
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