Stili di vita

Parola d’ordine: condividere (non solo sui social media)

Piazza della Scala, Milano, ore 12.35. Sto mangiano un panino dopo aver passato una mattinata a camminare per le vie del centro. La piazza è grande, passano un’infinità di persone davanti a me. Alcuni sono in pausa pranzo e si godono una splendida giornata di sole mangiando all’aperto, con il pensiero di dover poi rientrare al lavoro per terminare il resto della giornata. Ci sono i turisti, soprattutto asiatici, con le loro moderne macchine fotografiche sempre in mano, pronti a cogliere qualsiasi dettaglio della città così frenetica e dinamica. Ci sono i mendicanti che ti passano davanti con gli occhi tristi di chi non se la passa molto bene e vuole qualche moneta per sfamarsi. Ci sono i lavoratori che quasi non vedi neanche passare da tanto sono veloci perché chissà quale lavoro hanno da ultimare o a quale riunione devono partecipare ma sono in ritardo. Ci sono i ragazzini del liceo che probabilmente hanno saltato la scuola per cercare la tanto desiderata libertà anche solo per un giorno. Spensierati e sorridenti scherzano tra di loro come se non ci fosse nessun altro accanto.

Tante tipologie di persone, diverse tra loro che neanche si accorgono del flusso di esseri umani che gli scorre intorno. Ognuno così concentrato su sé stesso e su quello che deve fare, tanto da non accorgersi di nulla. A volte siamo così focalizzati su noi stessi che non ci curiamo di nient’altro. Troppo impegnati a gestire la marea di problemi a cui è ripetutamente sottoposta la nostra vita ogni giorno. Abituati a fronteggiare le complicanze ci stupiamo se per una volta le cose vanno esattamente come ce le aspettavamo, senza alcun intoppo. In un mondo così ci dimentichiamo di condividere. Condividere significa “dividere, spartire con altri”. Questo implica il fatto di entrare in relazione con altre persone. Lo facciamo con i nostri familiari, amici e parenti quando abbiamo tempo. Non sempre riusciamo nemmeno con le persone più care, figurarsi con chi non conosciamo.

Nei miei viaggi ho conosciuto persone che avevano molto meno di tutto ciò che abbiamo noi ma erano felici per davvero. Lo riconoscevi dagli occhi, così sinceri e puri. Limpidi e con una luce contagiosa. Nella nostra realtà se incroci lo sguardo di qualcuno abbassi gli occhi, quasi come per non invadere lo spazio dell’altro, uno spazio inesistente. Ti vergogni e cerchi di non farlo più. Vai in un altro paese (soprattutto asiatico) e ti rendi conto della differenza. Stessa scena ma risultato completamente diverso. Incroci lo sguardo di qualcuno (adulto o bambino non fa differenza) e come risposta ti trovi di fronte un sorriso, quasi come per dire: “Qui sei il benvenuto”. Non c’è un secondo fine, non c’è timore, è solo una pura azione spontanea che viene dal cuore. Giusto per condividere qualcosa di bello: un sorriso.

Per questo è davvero importante la condivisione, non solo con chi ci è caro, ma anche con chi ha bisogno di aiuto. Dobbiamo imparare a soffermarci di più, a guardare veramente il mondo con occhi diversi. Trovare il modo di rallentare, frenare i nostri ritmi così veloci spezzando una routine che ci uccide lentamente. Cominciamo a fare qualcosa anche per gli altri, non solo per noi stessi. Provare per credere. E’ una sensazione che riempie l’anima e il cuore, qualcosa che ti fa sentire bene veramente. Qualcosa a cui pensi prima di andare a dormire e che ti fa gioire senza una precisa motivazione. E’ troppo facile fare solamente il nostro pezzettino e sopravvivere così per una vita intera. Bisogna aiutare il prossimo, imparare a generare il bene. Perché il bene genere altro bene e così via. Si crea una catena di azioni positive che sono veramente in grado di cambiare il mondo. L’amore è ciò che c’è di più prezioso nella nostra vita e abbiamo il dovere di condividerlo. Aiutiamo qualcuno a ritrovare il sorriso perduto, doniamo gentilezza e rispetto al prossimo. Questi comportamenti non passano inosservati. Siamo gli abitanti di questo mondo e abbiamo il dovere di aiutarci, perché in fondo arriviamo tutti dallo stesso posto e termineremo la nostra vita senza niente, esattamente come siamo arrivati. La nostra realtà ha bisogno di persone che condividono gioia, non odio e rabbia. Siamo gli unici in grado di cambiare le cose, quindi agiamo, mettiamo in pratica azioni concrete e il nostro mondo potrà tornare a sorridere con noi.

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