La mia storia

25 novembre 2019

Una data che rimarrà impressa nella storia della mia vita.

Meno 3 settimane alla partenza. Esattamente fra 3 lunedì in questo momento sarò in viaggio. Destinazione Australia. Solo andata.

Prendere questa decisione non è stato facile per molti motivi ma penso che quando sei destinato a qualcosa non hai scampo. Non esiste una decisione. Sai benissimo che non puoi scappare e allora diventa obbligatorio seguire ciò in cui credi.

Molti pensano che sia impossibile cambiare vita o seguire i propri sogni anche quando sono fuori dal comune. Siamo abituati al sacrificio come se fosse normale. Vivere per lavorare una vita intera. Senza pause. E se per caso qualcuno sceglie di prendersi del tempo per sé viene visto come un “fannullone”. Qualcuno che non ha voglia di rimboccarsi le maniche o che non ha voglia di lavorare. Uno senza scopo. Senza pensare che magari uno scopo ce l’ha. Ma non è fare carriera o lavorare senza sosta tutta la vita.

Al giorno d’oggi chi sogna non è ben visto. Ma fortunatamente qualcuno che sogna ancora c’è. E io sono contenta di far parte di questo gruppo.

Stavo imboccando una strada perfetta. Laurea a pieni voti. Lavoro indeterminato. Qualche risparmio da parte. Famiglia perfetta… Ma qualcosa non quadrava. Mancava qualcosa nella mia vita. La mia più grande passione, il viaggio, non aveva abbastanza spazio. Piano piano si è fatto sempre più imponente arrivando a travolgermi completamente.

Le vacanze non bastavano più. Come una droga. Più vedi il mondo più lo vuoi vedere. Non basta più fare il turista. Vuoi vivere i luoghi che visiti. Per quanto tempo ti va, con il cuore libero da macigni. Con la mente impegnata a pensare solo alla prossima destinazione.

Era l’inizio dell’estate quando io e il mio ragazzo ci siamo detti: “Perché non ci prendiamo un anno per noi?”

Da quel momento è iniziato tutto…

Dove andiamo? Cosa facciamo? Come troviamo i soldi per stare fuori casa un anno? Troveremo un lavoro? E una casa?

Domande lecite a cui abbiamo pensato tanto prima di prendere la nostra decisione finale. Domande importanti, scottanti, che però non ci hanno impedito di andare fino in fondo.

Per caso abbiamo trovato un’opportunità di viaggio/lavoro. Un particolare visto che si chiama Working Holiday Visa. Sono 3 i paesi che permettono ai giovani tra i 18 e i 30 anni di vivere questa esperienza. Australia, Nuova Zelanda e Canada. Questi paesi offrono ai giovani di vivere, studiare, lavorare e viaggiare nei loro territori per un anno. Un’opportunità che noi ci siamo sentiti di prendere al volo. D’istinto abbiamo scelto l’Australia. Paese che ci ha sempre affascinato. Selvaggio e con panorami mozzafiato.

E allora via. Abbiamo messo in moto tutto. Visto, biglietti aerei, comunicazione alle nostra famiglie, dimissioni dal lavoro. Cose che non mi sarei mai aspettata di fare nella mia vita. Così semplice e poco caotica fino ad ora. Ora irrimediabilmente stravolta. Il caos più bello del mondo, quello che precede una partenza. Alla volta di qualcosa di ignoto. Lasciando indietro le certezze di una vita che sembrava già scritta. Troppo monotona per chi come me cammina a 2 metri da terra. Troppo impegnata a fantasticare. Difficile fermare una sognatore. Quasi impossibile.

Un nuovo viaggio mi attende. Stavolta il più grosso della mia vita. Quante cose cambieranno e quante rimarranno le stesse. Tre settimane davanti che mi sembrano ancora un’eternità. Ansiosa di sapere quante avventure vivrò e di fronte a quanti panorami mi emozionerò.

Melbourne sto arrivando.

Margherita

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